Letture 2017

Louise du Neant_ Lettere/il trionfo delle umiliazioni

 
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Figura tra le più inquietanti della spiritualità seicentesca, Louise de Bellère du Tronchay è la prima grande mistica a venire internata come folle alla Salpétrière nel 1677. Delle 52 lettere di Louise du Tronchay — la santa folle — ne vengono qui pubblicate 30, quelle scritte — e firmate col nome di «Louise du Néant» —, al suo direttore di coscienza durante il periodo di internamento. La rigorosa economia narrativa in contrasto con il «disordine» sconvolgente dell’esperienza narrata genera uno scarto di conturbante valore estetico e permette di leggerle come un romanzo epistolare a una sola voce, in cui tutto si pone sotto il segno dell’eccesso. La frenesia delle estasi, la furia autodistruttiva dell’ascesi si traducono in una scrittura magnetica, elettrica in cui l’unità del soggetto — designato ora dal pronome Je, ora dai pronome elle — esplode completamente e si sdoppia in due personaggi: l’Io e la natura, che si affrontano, sulla scena del testo, in un duello interminabile. La violenza insostenibile delle lettere che descrivono la «santa abiezione», l’ebbrezza di quelle redatte in stato di estasi, il delirio passionale della lettera in cui esplode la gelosia per Maria Maddalena ne fanno un documento di grande valore, non inferiore agli scritti di santa Caterina o di Teresa d’Avila.

Il saggio di Mino Bergamo, attraverso un’analisi serrata e appassionata delle «Lettere», vuole mettersi al di là dei diverbi apologetico-psichiatrici e dell’alternativa mai risolta fra devozione e perversione. Indagando i tre nuclei principali del testo — sdoppiamento, abiezione, estasi —, l’autore porta alla luce l’architettura di questo romanzo che si avvicina ai drammi di alcuni stati psicotici o a certi racconti fantastici. «Le Horla di Maupassant non è poi così lontano».


MINO BERGAMO (1956-1991) ha insegnato all’Università di Udine e all’Ecole des Hautes Etudes di Parigi. Studioso del Seicento francese e soprattutto del linguaggio e dell’esperienza mistica, ha fornito sull’argomento numerosi contributi, fra i quali si ricordano La scienza dei Santi (Sansoni 1984) e l’edizione commentata dell’Autobiografia di Jeanne des Anges (Marsilio 1986); nonché vari studi in volumi collettivi italiani e stranieri quali Materiali filosofici, Il segno barocco, Asmodée Asmodeo, Esperienza religiosa e scritture femminili, La lezione dell’archeologo. Saggiò su Montaigne (Paragone). L’anatomia dell’anima. Da Francois de Sales a Fénelon (il Mulino 1991) ha vinto il «Premio Internazionale della Società Universitaria di Francesistica».


In copertina: Louis Finson (1578-1617), La Madeleine en extase, Musée des Beaux Arts de Marseille (foto Jean Bernard).

JAlbum 7.3